mercoledì 10 febbraio 2010

Galileo, una storia attuale

di Elena Romanello

Lunedì 15 febbraio si svolgerà a Torino lo spettacolo "Processo a Galileo", scritto da Laura Salvetti Firpo per la regia di Pietra Selva Nicolicchia, con Marco Travaglio nel ruolo di Galileo, Giancarlo Caselli in quello del giudice, Ermes Zanetti in quello della Pubblica accusa, Gianni Vattimo in quello della Difesa, mentre Bruno Gambarotta farà il prologo. Per motivi tecnici, lo spettacolo non si terrà più al Carignano, ma al Piccolo Regio, in piazza Castello, alle 21.
Si possono prenotare i biglietti (costo unitario 15 euro) allo 011/6602927, per poi ritirarli pagandoli in biglietteria arrivando un po' prima dell'inizio dello spettacolo, La sala contiene 400 posti.
"Ci sono molti rimandi all'attualità in questo spettacolo", dice la regista Pietra Selva Nicolicchia, "perché il conflitto tra fede e scienza è sempre presente, certo, non più sugli argomenti dell'epoca di Galileo, ma su altri oggi più attuali. Basti pensare al testamento biologico, alla ricerca sulle cellule staminali, al caso Englaro: tutte le volte che una scoperta scientifica sconvolge una struttura filosofica religiosa, il Vaticano si schiera contro. Questo è del resto un atteggiamento molto cattolico, poco presente in altre religioni su questi argomenti".
Ma Pietra Selva Nicolicchia aggiunge anche: "D'altro canto, anche essendo laici, occorre dire che anche un atteggiamento totalmente disinvolto da parte della scienza ha dei grossi rischi. Non è che non debbano esserci problemi etici, e sono tutte problematiche che ci riguardano. Anche perché, come diceva Brecht, la scoperta dell'astronomia non arriva alla lattaia. La scienza è molto lontana dalla vita della gente comune".
Infatti sono tante le sfaccettature che il processo a Galileo presenta: "Dietro alla scienza ci sono interessi economici, solo quando sono molto forti le ricerche vanno avanti. Si finanziano ricerche che portano ad un business immediato. Gli interrogativi della Chiesa possono non essere condivisibili, ma occorre porsi delle questioni etiche nella ricerca, che spesso soddisfa il guadagno di alcuni gruppi. Ma questi problemi c'erano anche al tempo di Galileo: l'autonomia di scienza ed arte non c'è mai stata fino in fondo", conclude la regista Nicolicchia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Oltre a un nome simile a Gesù di Nazaret, un galileo nato in Giudea, il processo di Galileo assomiglia a quello subito da Gesù? Galileo oltre una somiglianza funzionale aveva in quel momento anche una somiglianza fisica con Gesù di Nazaret? Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.