sabato 20 marzo 2010

Una seconda giovinezza affrontata con ironia E tingendomi la barba


«Una seconda giovinezza affrontata con ironia. E tingendomi la barba»
«Sembro vanitoso? Ho fatto di tutto per mascherarlo».
Il filosofo Gianni Vattimo, 74 anni, affronta con ironia la seconda giovinezza.
«Mi trovo alla Canarie per un convegno davanti a una spiaggia: sono tutti belli e abbronzati. Io mi sento un verme bianco e grasso».
Non si direbbe...
«Certe volte mi specchio e non mi piaccio. Una volta ero a San Francisco, erano tutti così belli che sono fuggito a New York. La vanità secondo me è un modello che ci si crea a una certa età della vita. I vecchi come me non hanno grandi impulsi biologici per la sessualità».
Veramente?
«Uno si tranquillizza. Penso con nostalgia a quando avevo 32 anni, tra i più giovani presidi d' Italia. Mi ero fatto crescere una bella barba bionda, mi sentivo un Dio. Beh, insomma, una creatura riuscita. Ecco la bellezza è la corrispondenza tra quello che uno è dentro e l' immagine esterna, come dice Hegel».
Sì, ma in concreto che cosa fa per l'aspetto?
«Ogni tanto mi tingo la barba».
E come fa?
«Me l'ha insegnato il parrucchiere: faccio una pappetta e la spennello, ma non mi piace apparire come uno che si tinge la barba e allora non lo faccio sempre».
Peso?
«Oscillo tra gli 87-98 kg, dovrei perderne 5».
Stile?
«Sto bene con giacche e cravatte, mi vesto da giovane funzionario».
di Veneziani Maria Teresa
Pagina 44 (20 marzo 2010) - Corriere della Sera

1 commento:

Adele ha detto...

Non capisco a chi possa interessare se un eurodeputato si tinge la barba, ma non si sente più un dio.