lunedì 3 gennaio 2011

Pensare l'uguaglianza come diritto culturale


Il mio intervento nel forum di Repubblica sulla sinistra, C'è vita a sinistra (27 dicembre 2010). Qui (come in altre pagine del web) troverete gli scritti di Lazar, Giddens, Savater, Habermas.

Pensare l'uguaglianza come diritto culturale

La distinzione tra destra e sinistra è ancora ben viva e consiste, come sempre, nell´opposizione tra chi prende le differenze – di ricchezza, di salute, di forza, di capacità – come differenze “naturali”, e parte di lì per costruire un progetto di sviluppo, proprio utilizzandole ed esasperandole; e chi invece vuole garantire una competizione non truccata, correggendo le differenze “di natura”. Di qui il darwinismo sociale che ha sempre caratterizzato la destra, fino al razzismo fascista; e quello che si può chiamare il “culturalismo” della sinistra, che va oltre il dato “naturale”. Il problema della sinistra è sempre stato quello di riconoscersi francamente per quel che è, come “cultura vs. natura”: quando ha creduto di essere più fedele alla natura (come difesa dei diritti “naturali” o come scienza economica “vera”) è sempre diventata totalitarismo. La forza della sinistra sta nel difendere il diritto di chi non ha “diritti”, di chi non è “legittimato” né dalla natura (quella che sempre anche il Papa invoca) né della scienza (per lo più al servizio del potere). Il proletariato di Marx non è l´uomo “vero”, è solo la classe generale, la grande massa degli espropriati che merita di farsi valere anche solo in nome del (borghese) principio democratico.

Gianni Vattimo

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