mercoledì 6 aprile 2011

Interrogazione sulla decisione del governo americano di revocare la sospensione dei processi militari a Guantanamo

Interrogazione con richiesta di risposta orale alla Commissione e al Consiglio
1o marzo 2011
Articolo 115 del regolamento
Sophia in 't Veld, Baroness Sarah Ludford, Renate Weber, Sonia Alfano, Marietje Schaake, Gianni Vattimo, Nathalie Griesbeck, Ramon Tremosa i Balcells, Louis Michel, a nome del gruppo ALDE

Oggetto: Decisione del governo americano di revocare la sospensione dei processi militari a Guantanamo

Il 22 gennaio 2009 il presidente Obama ha ordinato di sospendere la presentazione di nuovi capi d'accusa ai tribunali militari, congelando in tal modo la decisione del precedente governo americano di consentire che al centro di detenzione di Guantanamo i detenuti sospetti fossero giudicati da tribunali militari. Il congelamento significava che le persone sospettate di terrorismo dovevano essere processate da tribunali civili federali nel territorio degli Stati Uniti, mentre il presidente Obama firmava un decreto che ordinava la chiusura di Guantanamo entro l'anno. Il 7 marzo 2011 il presidente degli Stati Uniti ha revocato il congelamento di due anni, consentendo la ripresa dei processi militari, e ha deciso di disciplinare per via legislativa la detenzione a tempo indeterminato di detenuti privi di capi d'accusa, come avviene a Guantanamo. È prevista anche una procedura di revisione per consentire un riesame dei casi dopo il primo anno e, successivamente, ogni quattro anni. A Guantanamo restano ancora 172 detenuti e nei confronti di una quarantina di essi è stato intentato un processo in corte d'assise o in corte marziale. Dopo l'11 settembre, solo pochi casi sono stati trattati dai tribunali militari, perlopiù allorché i sospetti si dichiaravano colpevoli, mentre oltre 170 processi contro terroristi hanno avuto luogo con successo davanti a tribunali civili. Il Parlamento europeo ha ripetutamente chiesto la chiusura del centro di detenzione di Guantanamo e ha accolto favorevolmente la sospensione delle azioni giudiziarie dei tribunali militari(1), invitando gli Stati Uniti ad assicurare ai detenuti di Guantanamo il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, a norma del diritto internazionale e del diritto costituzionale statunitense, e a garantire che i detenuti al cui riguardo gli Stati Uniti dispongono di prove sufficienti siano sottoposti senza indugio a un processo equo e pubblico, da un tribunale competente, indipendente e imparziale e, se condannati, siano imprigionati negli Stati Uniti(2).

Intende la Commissione (il Consiglio), e in particolare l'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, sollevare presso le autorità statunitensi le gravi preoccupazioni dell'Unione a seguito della recente decisione di revocare la sospensione dei processi militari, della detenzione a tempo indeterminato, il continuo rinvio della chiusura del centro di detenzione di Guantanamo e di ribadire che la lotta contro il terrorismo può e deve essere combattuta nel pieno rispetto delle norme relative ai diritti fondamentali? Quali azioni e iniziative intende la Commissione (il Consiglio), e in particolare l'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, adottare nei confronti delle autorità statunitensi per risolvere la questione?

(1) Risoluzione del Parlamento europeo del 19.2.2009 sul presunto uso dei paesi europei da parte della CIA per il trasporto e la detenzione illegali di prigionieri (P6_TA(2009)0073)
(2) Risoluzione del Parlamento europeo del 4.2.2009 sul rimpatrio e il reinsediamento dei detenuti di Guantanamo (P6_TA(2009)0045)

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