mercoledì 13 aprile 2011

La deriva socio-culturale dell'Italia berlusconiana secondo Vattimo


La deriva socio-culturale dell'Italia berlusconiana secondo Vattimo

Il vicepresidente del Cnr Roberto De Mattei dichiara che l'impero romano è crollato a causa dei gay. Il filosofo Vattimo analizza e commenta i fatti

di Valentina Venturi (Agenzia Multimediale Italiana)

«In Italia ormai abbiamo superato l'oscurantismo medioevale: siamo regrediti all'epoca preistorica. Anzi alle caverne». Il filosofo, politico e professore Gianni Vattimo (audio) commenta le frasi del vicepresidente del Cnr Roberto De Mattei sui gay e sul terremoto a Fukushima e si lascia andare ad analisi socio-politiche. Se infatti De Mattei dichiara a Radio Maria che «l'Impero Romano è caduto per colpa dei gay, punito da Dio con l’invasione barbara per purificare il territorio dalla presenza degli “invertiti», Vattimo risponde che «l'idea che dio sia adirato con gli invertiti e che per questo faccia cadere l'impero romano significa che siamo finiti in una fabula!».

Professor Vattimo, come commenta le affermazioni del vicepresidente De Mattei?
«Intanto conoscevo già il nome di questo signore non per il suo titolo professionale, ma perché qualche tempo fa aveva detto che lo tsunami in Giappone era stato una punizione alla malvagità umana. E che la sofferenza subita dai bambini innocenti, che ancora non avevano avuto modo di peccare, era una forma di sacrificio che salvava tutti. Siamo al modello del sacrificio, come se dio fosse quel signore che per ristabilire una qualche giustizia di cui non si vede il senso, essendo contro gli umani, ha bisogno di sangue. È la visione più primitiva della religione».

Pensa abbia sbagliato?
«Tutto questo non solo è poco scientifico, ma anche poco cristiano. Nel caso dei gay si cerca chiaramente un capro espiatorio. Se si parlasse delle invasioni barbariche si potrebbero fare discorsi storici, ma l'idea che dio sia adirato con gli invertiti e per questo faccia cadere l'impero romano siamo ad una storia, alla fabula!».

Un esempio di omofobia?
«È imbarazzante che un personaggio del genere sia al Cnr: forse è una nomina governativa. Nel Governo quanto più uno è reazionario, oscurantista e poco ragionevole, tanto più ha chance di salire alle supreme gerarchie. Ricordiamoci poi che Berlusconi dice che è meglio essere un grande donnaiolo che gay. Ma ne dice talmente tante negli ultimi tempi, che passa quasi in secondo piano l'omofobia».

Crede si stia tornando all'oscurantismo medioevale?
«Se il vice presidente del Cnr dice questo, se il capo di un partito che sostiene in modo determinante il governo dice che i migranti devono andare “fora da i ball” e che possono essere tenuti lontani anche con il mitra e il presidente del consiglio continua a sostenere che quando ha chiamato alla questura di Milano credeva davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarak, non torniamo all'oscurantismo medioevale. Ma al pre-medioevale, al preistorico. Siamo alle caverne. Di che Paese parliamo? Dove siamo?».

Lei cosa farebbe?
«Non voglio dimettermi da cittadino italiano, ma fino a dove potremo arrivare? L'opposizione dovrebbe abbandonare l'aula e lasciare che si facciano leggi da sé, fino a quando Napolitano si convincerà a sciogliere il Parlamento per mancanza di quasi metà di deputati. Ma non tutti sono d'accordo con questa ipotesi. Non lo faranno, forse perché in attesa della pensione».

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