lunedì 6 giugno 2011

Fuoco amico su Fassino - Tav e nomine nel mirino

Fuoco amico su Fassino - Tav e nomine nel mirino

La Stampa, Torino, 3 giugno 2011
Maurizio Tropeano

La prima grana per il sindaco Piero Fassino arriva dal fuoco amico dell’Italia dei Valori. Da una parte le critiche che un pezzo del partito (Porcino-Buquicchio-Bugnano) muovono per il metodo scelto dal primo cittadino per individuare le deleghe della giunta. Dall’altra la presa di posizione degli europarlamentari del partito, in primis Gianni Vattimo e il neo sindaco di Napoli Luigi De Magistris, contro la Tav con la richiesta all’Ue di revocare i finanziamenti comunitari.

Affermazioni che il centrodestra cavalca tanto che Michele Coppola, lo sfidante sconfitto delle comunali, attacca: «Si tratta dell’ultimo espediente per impedire l’apertura del cantiere. Fassino deve convocare i vertici di quel partito per chiarire la posizione sul Tav». Il Pdl attacca ma nel pomeriggio il presidente della regione, il leghista Roberto Cota, spiega che la prossima settimana incontrerà il sindaco per parlare della Torino-Lione e della Città della Salute. Del resto Fassino ricorda di aver più volte ribadito che la nuova linea Torino-Lione è un’opera strategica e «io non ho cambiato idea».

Se la prima questione è legata alla divisioni interne dell’Idv - all’affondo di Porcino replica il consigliere regionale Cursio: «sono valutazioni personali, Fassino può contare su di noi» - la seconda assume una valenza politica nazionale. Contro Vattimo, che con il nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e l’altra europarlamentare Sonia Alfano, si è schierato a fianco dei No Tav si scaglia il sottosegretario alle Infrastrutture, Mino Giachino: «Si tratta di un segnale sinistro per il paese».

Anche il parlamentare del Pd, Giorgio Merlo, ha attaccato il filosofo che replica: «L'Italia dei Valori e Di Pietro si sono spesso dichiarati in favore del Tav, ma a precise condizioni, che le autorità regionali e nazionali non hanno rispettato». E aggiunge: «Ma in questo caso non è questione di stare pro o contro il Tav: è questione del rispetto per i termini di legge, gli accordi sottoscritti, i tempi previsti e già numerose volte prolungati, sotto la pressione delle stesse cricche».

Parole che secondo il sottosegretario Giachino sono il segno di «un atteggiamento sbagliato, tanto più da parte di un sindaco che deve lavorare per il bene dei cittadini e per la crescita del Paese». Da qui l’invito - raccolto da Merlo - a «lavorare tutti insieme coinvolgendo prima di tutto i giovani perché quest’opera così importante sia realizzata».

Agostino Ghiglia, numero 2 del Pdl piemontese, aggiunge: «Le farneticazioni sulla Torino-Lione degli anti-italiani De Magistris e Vattimo, nella peggior tradizione della sinistra estrema, mirano sempre e solo a frenare la crescita e ad aumentare il disagio sociale». E Coppola chiede a Fassino di «rispettare gli impegni presi con i torinesi e se necessario escludere dalla sua maggioranza i partiti contrari all’opera». E poi deve «sottoscrivere e votare nel primo consiglio comunale la mia mozione Pro-Tav».

Coppola e il Pdl provano ad evidenziare le contraddizioni del centrosinistra. Il problema non è certo il sì di Fassino che non ancora nominato ufficialmente, ha partecipato la scorsa settimana alla tavola rotonda dove 11 associazioni di categoria su 13 (ad esclusione degli artigiani di Casa e della Confesercenti) hanno chiesto al governo di realizzare l’infrastruttura, ad ogni costo. Anche usando la forza. Ma si vedrà nei prossimi giorni se il fronte del dissenso alla realizzazione del Tav coinvolgerà anche i consiglieri comunali di SEL. La presidente del gruppo in Regione, Monica Cerutti, aveva criticato la Cisl e giudicato un «errore» l’adesione del Pd al presidio organizzato a Susa in solidarietà ai lavoratori colpiti a Chiomonte dalla sassaiola dei No Tav.

La polemica interna all’Idv sulla nuova giunta, invece, può essere più insidiosa per Fassino. Già perché la richiesta di maggior coinvolgimento nelle scelte chiesta dal parlamentare Gaetano Porcino (in sala Rossa è stato eletto il figlio) potrebbe dare la sponda ai delusi del Pd i cinque consiglieri dell’area Gariglio-Laus, gli ex assessori Tricarico e Altamura, la consigliera Centillo nel tentativo di mandare a monte l’intesa tra i partiti che prevede la nomina del moderato Ferraris alla presidenza dell’aula. Fassino spiega: «Ho parlato con Di Pietro e mi ha detto che le scelte del sindaco vanno bene e non si discutono. Nel programma di governo c’è la realizzazione di un vero decentramento e le deleghe assegnate per quanto mi riguarda non si possono considerare di serie B».

1 commento:

bob ha detto...

Fassino quest estate a Genova all expo durante la festa del pd ha parlato su tutto insieme alla senatrice genovese Pinotti che annuiva ad ogni parola

un vero autoritario ed in piu permaloso

nn accetta critiche la verita' sta in lui e chi nn lo capisce ...poveretto lui

ha maltrattato i pochi Palestinesi arrivati per manifestare civilmente

"Isreale ha tutti i diritti di difendersi con il massimo della forza disponiible nei confronti dei palestinesi "

anche se loro sparano petardi e loro missili ?

" queste sono cose di poca importanza "


questo il signor Fassino nella realta' 

che si sente onorato quando qualcuno lo equipare ai democratici Usa