giovedì 26 gennaio 2012

Interrogazione parlamentare sulle alluvioni in Italia

Interrogazioni parlamentari
1 dicembre 2011
E-011214/2011
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Barbara Matera (PPE) , Mario Mauro (PPE) , Roberta Angelilli (PPE) , Guido Milana (S&D) , Debora Serracchiani (S&D) , Vincenzo Iovine (ALDE) , Silvia Costa (S&D) , Licia Ronzulli (PPE) , Gabriele Albertini (PPE) , Lorenzo Fontana (EFD) , Potito Salatto (PPE) , Salvatore Tatarella (PPE) , Sergio Paolo Frances Silvestris (PPE) , Magdi Cristiano Allam (PPE) , Fiorello Provera (EFD) , Giancarlo Scottà (EFD) , Mario Pirillo (S&D) , Vittorio Prodi (S&D) , Oreste Rossi (EFD) , Pier Antonio Panzeri (S&D) , Francesca Balzani (S&D) , Crescenzio Rivellini (PPE) , Giovanni La Via (PPE) , Salvatore Iacolino (PPE) , Aldo Patriciello (PPE) , Andrea Cozzolino (S&D) , Andrea Zanoni (ALDE) , Sergio Gaetano Cofferati (S&D) , Clemente Mastella (PPE) , Elisabetta Gardini (PPE) , Giommaria Uggias (ALDE) , Niccolò Rinaldi (ALDE) , Gianni Vattimo (ALDE) , Amalia Sartori (PPE) , Lara Comi (PPE) , Roberto Gualtieri (S&D) , Marco Scurria (PPE) , Gianluca Susta (S&D) , Erminia Mazzoni (PPE) , Claudio Morganti (EFD) , Carlo Casini (PPE) , Francesco Enrico Speroni (EFD) , Antonello Antinoro (PPE) , Rosario Crocetta (S&D) , Alfredo Antoniozzi (PPE) , Mara Bizzotto (EFD) , Alfredo Pallone (PPE) , Paolo De Castro (S&D) e Paolo Bartolozzi (PPE)

 Oggetto: Alluvioni in Italia
Nelle passate settimane un'ondata di maltempo si è abbattuta su tutta l'Italia. Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata, sono state duramente colpite da alluvioni e diverse esondazioni. Al pesante bilancio si aggiungono i notevoli danni socio-economici subiti dai territori colpiti.
Molti cittadini sono rimasti senza casa. Interi paesi sono stati evacuati. Collegamenti ferroviari e stradali sono interrotti a causa di frane e smottamenti.
Sono stati colpiti territori che hanno fatto dell'agricoltura e del turismo le loro principali fonti di sostentamento, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista socio-economico. Bellezze naturali e patrimoni paesaggistici riconosciuti a livello internazionale sono andati interamente distrutti.
Può la Commissione far sapere:
se e in che modo intende attivare il Fondo di solidarietà europeo, al fine di permettere ai territori colpiti di poter al più presto riprendere tutte le normali attività;
cosa intende fare, anche alla luce della comunicazione «Verso una forte risposta dell'Unione ai disastri», per migliorare le politiche di prevenzione e stato d'allerta e favorire la formazione e l'esercitazione nonché lo scambio di esperti e progetti di cooperazione che sperimentino nuovi approcci per ridurre il rischio di calamità?

1 commento:

MAURO PASTORE ha detto...

Trovo che questa richiesta (qui sopra pubblicata) era assai circostanziata e opportunamente moderata, proprio considerando che in fatto di lasciti economici dopo anno 2000 circa istituzioni assai poco propense a dispendi.
Meno di un decennio passato, ma con Unione Europea che ha:

— stanziato fondo per rifugio a chi in difficoltà con condizioni influenzali cinesi ed affini cioè alle prese con evento eurasiatico-euroasiatico... non peregrino dunque in Europa ed in parte naturale anche
— stabilito prassi di conservazioni e tutele di eventi economici già in certa compiutezza ed essere da già precedenza od anche da non già precedenza... e tal ultimo fatto si può dire ed è stato detto con questo termine: "resilienza"

... Dunque, non solo non rientrano in fondi speciali odierni europei ma ne sono espressamente di fatto esclusi coloro che rifiutando conformità a necessità naturali di luoghi e non solo a stessi luoghi europei poi ne trovano difficoltà o sciagura; perché codesti - tali - non hanno diritto a statuto di rifugiati o a beneficio di rifugi (economici)... Condizioni politiche economiche queste, che non sono solo particolari, giacché Commissione Europea ha stabilito **da caso generale** ed *in caso particolare* anche (e non solo)... Tali distinzioni economiche politiche europee (anche italiane, cioè) ed anche in Atto sono ecologicamente favorevolissime e quindi non rivolte a non ecologia...
Su alluvione disastrosa, mediante l'accaduto e l'accadente da Autorità europee, si potrebbe domandare: disastrati tali per incurie oppure distrazioni, perché non in tutto edotti o non capaci di quegli abitativi stare, o per grave sfortuna e imprevedibilità?
Ma in ogni caso nuovo Provvedere considerando annoverando pure la necessità di "resilienza", in pratica ed in concreto oramai non solo in astratto ed in teoria, non potrebbe mai accettare richieste non conformi a condizioni naturali europee e non potrebbe mai tollerare che si richieda contro conformità a natura europea...

Sicuramente in ciò singoli Stati non hanno nulla da differire né differenziare ma non sempre naturalità generale europea inerisce fatti particolari di singoli Paesi. D'altronde in caso di calamità ed aiuti, esempio europeo non ha bisogno di essere negato, anche se inapplicabile; quindi quanto ho mostrato accaduto in Unione Europea favorisce, per via di burocratiche analogie già definibili se non indicabili, che si trovi discernimento più breve ed ecologicamente significante, su egual necessità quali in stati di calamità.


MAURO PASTORE